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Ancora sulle merci pericolose e il raddoppio del Gottardo

Claudia Crivelli Barella merci pericoloseQualche giorno fa il presidente dell’Astag, la potente lobby degli autotrasportatori, se l’è prese con me per il mio articolo sull’allentamento delle misure di sicurezza per quanto riguarda il passaggio delle merci pericolose sotto al Gottardo in caso di raddoppio. Dopo il TCS per voce di Renato Gazzola, ecco anche l’Astag a scagliarsi veementemente contro il dato di fatto che un raddoppio spalancherebbe la strada a camion pieni di veleni sulle nostre autostrade. Pubblico qua la risposta che ho spedito ai giornali. Tutto il dossier riguardo la questione raddoppio-trasporto di merci pericolose (interrogazioni parlamentari, risposta scandalosa del governo, lettere, ecc.), lo trovate a questo link. Qui invece trovate un articolo che mi ha inviato Andreas Barella, coordinatore per la Svizzera italiana del Comitato nazionale “No al raddoppio”. Da leggere e meditare!

Contro il raddoppio basta informarsi. Nella rubrica dei lettori del Corriere del Ticino ho letto uno scritto del signor Waldo Bernasconi, presidente della sezione ticinese dell’Astag, che se la prende veementemente con le mie affermazioni contro il raddoppio del San Gottardo e il probabile allentamento delle misure di sicurezza per il trasporto di merci pericolose, in modo direi offensivo. Caro signore, certo che da un deputato al Gran Consiglio ci si aspetta moderazione e riflessione: nessuno può, in coscienza, accusarmi di mancare di queste qualità. Le mie affermazioni sono condivise da molti ticinesi e sostenute dal Comitato contro il raddoppio, il quale ha lanciato un referendum il cui risultato verrà presentato a breve: saranno i cittadini e le cittadine a dire ciò che desiderano per il futuro dei nostri figli. Invito tutti ad informarsi approfonditamente su questo importante tema, lontani da ideologie e da lotte di lobby che portano solo ad attacchi personali e ad offuscare i fatti. Trovate materiale per valutare con coscienza le ragioni del no al raddoppio sul sito dell’iniziativa delle Alpi (alpeninitiative.ch) e, nel piccolo, sul mio: crivellibarella.info.

Le merci pericolose e il raddoppio: risposta a Renato Gazzola del TCS

downloadHo spedito questa lettera ai giornali dopo la risposta di Renato Gazzola (eccola per vostra informazione: 141120 CdT Lettera Gazzola), al mio precedente intervento sulla questione del trasporto di merci pericolose e il raddoppio del Gottardo.

Spiace vedere Renato Gazzola, rappresentante del TCS, che reputo un’associazione seria e ponderata, mettersi a sparare contro le persone invece che sugli argomenti, che tanto dovrebbe conoscere bene vista la sua professione. Mettiamo i puntini sulle i su quanto Gazzola ha affermato commentando un mio scritto sul trasporto di merci pericolose in caso di raddoppio.

Le merci pericolose attualmente passano sotto al San Gottardo caricate su treni che scendono la Leventina, passano da Bellinzona e escono in Italia da Luino. Il loro transito è risparmiato al Sottoceneri, densamente popolato proprio per via della pericolosità delle sostanze tossiche trasportate. Il Signor Gazzola cita il comunicato stampa del Consiglio federale del 29 ottobre, ma evidentemente ne ha letto solo un pezzo. Nel suo comunicato il Consiglio federale sottolinea sì che al Gottardo il trasporto delle merci pericolose resterà limitato anche qualora si realizzasse una seconda galleria stradale. Ma Gazzola dimentica di dire che visto che questa limitazione è fissata solo in un’ordinanza, il Consiglio federale può cambiarla in qualsiasi momento senza una votazione popolare. Inoltre, con due canne di galleria, sarà più difficile motivare il mantenimento delle restrizioni per le merci pericolose per questioni di sicurezza, come affermato dal Consiglio federale stesso in risposta a una precisa domanda di un parlamentare. Il Consiglio federale ha appena tolto tutte queste restrizioni nella galleria a due tubi del Seelisberg. E a differenza del Seelisberg, se si raddoppia la galleria stradale del Gottardo, il tunnel avrà sia una corsia di sicurezza sia un cunicolo di salvataggio separato. Tecnicamente il Gottardo sarà più sicuro del Seelisberg. Conseguenza logica: col raddoppio la Svizzera rischia che il Gottardo diventi l’asse di transito europeo per le merci pericolose, e questo da Chiasso a Basilea e non solo nella galleria stessa.

Un ultimo dettaglio: gli asili non sono costruiti sull’autostrada, dice Gazzola. Vero, però sono molto vicini. La nostra autostrada attraversa spesso i centri urbani: per fare un esempio a Chiasso tutto il complesso scolastico (asilo, elementari, medie e commerciali) è a 50 metri dall’autostrada, e per fare un altro esempio, a Pambio Noranco c’è un asilo a pochi passi dallo svincolo di Lugano sud. Ma anche a Mendrisio l’asilo sud è a poche centinaia di metri in linea d’aria dall’autostrada. E chissà quanti altri asili, case per anziani, scuole. Ognuno faccia un rapido esame della situazione nel suo comune. In caso di un incidente con merci tossiche queste si spanderebbero in aria e andrebbero a colpire moltissime persone.

Chiudere gli occhi sui fatti come stanno, caro Signor Gazzola, non ci preserva dai pericoli che questi comportano. Far finta che camion pieni di veleni transitino sulle nostre strade dicendo che sono innocui non ci proteggerà in caso di incidente. Un secondo tubo peggiorerà la sicurezza di tutti i ticinesi che abitano nel raggio di qualche chilometro dall’autostrada. I camion pieni di materiale pericoloso sfrecceranno di fianco alle nostre case, che le piaccia o no. Altro che sicurezza aumentata.

Il referendum procede spedito, vi invito a rispedire le cartoline firmate al più presto.

Le merci pericolose e il raddoppio: un’altra picconata alla nostra sicurezza

Claudia Crivelli Barella merci pericoloseNel gennaio di quest’anno, assieme ad altri deputati ho inoltrato un’interrogazione riguardante il trasporto di merci pericolose sulle strade ticinesi in generale e sotto la galleria autostradale del Gottardo in particolare, chiedendo cosa potrebbe succedere se la galleria venisse raddoppiata. La risposta del Consiglio di Stato è stata la seguente. Primo: il CdS ticinese sostiene a spada tratta il raddoppio, prima ancora di rispondere alle domande dell’interrogazione. Secondo: visto che l’ipotetico raddoppio non aumenterà la capacità di transito, i camion con merci pericolose non potranno passare. Bizzarra conclusione, e lascio cercare a voi lettori il senso logico della risposta, perché io e insigni giuristi non l’abbiamo trovato.

Purtroppo per i fautori del raddoppio e per la nostra salute, però nei giorni scorsi il Consiglio federale ha rivisto le limitazioni al transito di merci pericolose nelle gallerie stradali svizzere. In particolare, le restrizioni decadono per sette tunnel delle strade nazionali, tra le quali il Seelisberg, che è la penultima galleria che ci proteggeva dal veder sfrecciare sulle nostre autostrade autentiche bombe a orologeria cariche di veleni e merci esplosive. L’ultimo baluardo che fa sì che le merci debbano andare sul treno è il Gottardo. Il Consiglio Federale giustifica la decisione di aver dato il via libera in questa gallerie anche per gli elevati investimenti eseguiti a favore della sicurezza. Ora lo sappiamo, investono soldi nei tunnel stradali e così giustificano la soppressione del divieto di transito per merci pericolose.

A una precisa domanda fatta a Berna il Consiglio federale ha risposto che non può garantire che, una volta costruito un secondo tubo al Gottardo, le merci pericolose non potranno passare. E nel Canton Uri un’interpellanza simile alla nostra ha ricevuto dall’esecutivo la risposta che sì, il Governo Urano teme che un raddoppio potrebbe far allentare le misure restrittive nell’ambito del trasporto di merci pericolose. In Ticino no, si veleggia tranquilli e sorridenti verso il disastro. O si fa finta di non vedere i pericoli per la popolazione, mettendoli in secondo piano nei confronti dei vantaggi finanziari dei pochi che approfitteranno della costruzione del secondo tubo. Alla faccia di chi dice che il secondo tubo aumenterebbe la sicurezza. Un’autostrada piena di mine vaganti da Airolo a Chiasso vi sembra sicura? E poi, i fautori del raddoppio hanno addirittura la faccia tosta di affermare di volere il secondo tubo per una questione di sicurezza!

Se non ci svegliamo in fretta noi cittadini comuni rischieremo la vita ogni qualvolta uno di questi camion transiterà, carico di veleni e esplosivi, di fianco ai nostri asili, alle nostre case per anziani, alle nostre sorgenti.  Vi invito a firmare il referendum contro questo ennesimo assalto alla qualità di vita di tutti noi. Scaricate i formulari a questo indirizzo www.noalraddoppio.ch  O venite a trovarci nelle piazze di Chiasso, Mendrisio, Lugano, Bellinzona, Locarno, Biasca e Faido al sabato mattina!

Il trasporto di merci pericolose è sottovalutato dal Consiglio di Stato

downloadI documenti citati nel testo (comparso sul Corriere del Ticino il 6 giugno) sono i seguenti. L’interrogazione del 28 gennaio 2014: Transito di merci pericolose sotto al Gottardo, quali rischi con un raddoppio e la risposta del Consiglio di Stato del 29 aprile 2014: Risposta del CdS inter. merci pericolose

Il poeta tedesco Christian Morgenstern scriveva: “Quello che non deve essere, non può esistere”. La frase mi è venuta in mente leggendo la risposta del Consiglio di Stato all’Interrogazione riguardante il trasporto di merci pericolose che ho inoltrato in gennaio assieme ad altri colleghi deputati (tutti i documenti li trovate qua sopra). I fatti sono i seguenti: se la galleria autostradale del Gottardo fosse raddoppiata, vi è la certezza, confermata dal Consiglio federale, che le misure restrittive in materia di transito di merci pericolose nella galleria, e di conseguenza sull’intero tratto autostradale ticinese, sia allentato e che il traporto di tali merci, che mettono in pericolo la nostra sicurezza, divenga prassi comune. Attualmente questo tipo di merci è obbligato ad andare sul treno, oppure a transitare attraverso le nazioni circostanti.

La domanda che abbiamo posto al Governo era: il CdS ha valutato la possibilità che un raddoppio della galleria autostradale del Gottardo comporterebbe un possibile allentamento delle misure restrittive nell’ambito del trasporto di merci pericolose su strada attraverso il Canton Ticino? E come concilia il Consiglio di Stato questo aumento dei rischi diretti per l’incolumità dei cittadini ticinesi a causa di un incidente dovuto al trasporto di materiali pericolosi sulla A2 con il sostegno al raddoppio della galleria autostradale del Gottardo? E in conclusione: quali conseguenze avrebbe per il nostro Cantone un eventuale allentamento del regime di trasporto di merci pericolose sul traffico merci transalpino e sulla politica di trasferimento del traffico in generale?

Pochi giorni fa è giunta la risposta dell’esecutivo che esordisce con la lapidaria sentenza: “In apertura il CdS ribadisce il proprio convinto sostegno al risanamento della galleria tramite la realizzazione di un secondo tubo.” Leggendo questo preambolo mi sono detta che probabilmente da lì in poi il contenuto sarebbe stato un negare il fatto che l’unico modo per tener lontani i camion zeppi di materiale potenzialmente esplosivo e dannoso per la salute sia NON costruire un secondo tubo. Il Ticino oggi come oggi è protetto da questo pericolo proprio dal fatto che le due gallerie del San Gottardo e del San Bernardino vietano tassativamente il passaggio di tali mezzi pesanti. Il CdS basa la sua risposta su un comunicato stampa dell’Ufficio federale delle strade (USTRA). “Un laconico comunicato stampa?”, mi sono detta, “Possibile che non esistano altri studi o documenti del Consiglio federale che ci possano rassicurare in questo ambito?” No, non ci sono, e la risposta dell’USTRA e del CdS fa accapponare la pelle per la pochezza dell’argomentazione e per la capacità di “schivare l’oliva”. In sostanza USTRA afferma che “una maggiore apertura al trasporto di merci pericolose andrebbe di fatto ad aumentare la capacità di transito della galleria, in evidente contrasto con la Legge federale concernente il transito stradale nella regione alpina.”

Il CdS si dice soddisfatto della risposta e conclude che la frase appena citata “dà garanzie sufficienti per escludere già sin d’ora l’eventualità che un raddoppio della galleria possa comportare un futuro allentamento delle attuali misure restrittive per il trasporto di merci pericolose”. Ho riletto la risposta perché non vedevo il nesso tra le due affermazioni. Visto che se le merci pericolose potranno transitare sotto il Gottardo, i camion aumenteranno, allora vuol dire che non si darà il permesso ai camion pericolosi di transitare sotto il Gottardo? Ma dove è la logica dell’affermazione? Chi vieterà concretamente ai camion pericolosi di arrivare? Nessuna legge lo potrà fare! E i tecnici che dovranno valutare l’idoneità del tunnel al trasporto di merci pericolose NON si baseranno sui numeri di transiti, perché è una questione che non gli competerà! Se i camion pericolosi possono passare o meno è una questione tecnica (numero di canne e loro larghezza), quanti camion possono passare è una questione politica.

Nel Canton Uri, un’interpellanza simile alla nostra ha ricevuto dall’esecutivo la risposta che sì, il Governo Urano teme che un raddoppio potrebbe far allentare le misure restrittive nell’ambito del trasporto di merci pericolose. In Ticino no, si veleggia tranquilli e sorridenti verso il disastro. O si fa finta di non vedere i pericoli per la popolazione, mettendoli in secondo piano nei confronti dei vantaggi finanziari dei pochi che approfitteranno della costruzione del secondo tubo. Alla faccia di chi dice che il secondo tubo aumenterebbe la sicurezza. Un’autostrada piena di mine vaganti da Airolo a Chiasso vi sembra sicura? Se non ci svegliamo in fretta noi cittadini comuni rischieremo la vita ogni qualvolta uno di questi camion transiterà, carico di veleni e esplosivi, di fianco ai nostri asili, alle nostre case per anziani, alle nostre sorgenti.

Claudia Crivelli Barella