Raddoppio del Gottardo: vogliamo sicurezza subito!

downloadRicevo e pubblico questo contributo di Andreas Barella, coordinatore per la Svizzera italiana del Comitato nazionale “No al raddoppio”. Grazie mille Andreas! Intanto ieri è stato annunciato che il referendum è riuscito a tempo di record: 100’000 firme contro il raddoppio in meno di due mesi. Un successo! E sembra che il Ticino sia tra i Cantoni che più hanno contribuito alla raccolta.

“I fautori del raddoppio del Gottardo, Consiglio federale in testa continuano a dire che “per tutti è chiaro che un secondo tubo aumenterebbe la sicurezza”. Sarà anche chiaro, ma studi che confermano questa idea non ce ne sono. Anzi, gli studi affermano proprio il contrario, vale a dire che una seconda canna non migliorerebbe la situazione. Inoltre con 500 veicoli in più al giorno (un’inezia) la sicurezza all’interno delle due gallerie diverrebbe peggiore di come è adesso. Chi dice di avere a cuore la sicurezza degli automobilisti dovrebbe tener conto di questa realtà. Una cosa è la soggettività e un’altra i dati oggettivi. Che i politici sfruttino le nostre paure per fare i loro interessi finanziari è prassi comune, direte voi. Bene, l’importante è saperlo. Poi si può decidere che va bene lo stesso. E che va bene regalare miliardi dei nostri franchi a chi già ne ha parecchi. E che va bene anche che queste persone per metterseli in tasca manipolino in modo improprio e scorretto le nostre paure più recondite, quelle inerenti la sicurezza. Ci vendono paure da alleviare con soluzioni inutili ma che costano miliardi.

Ma vediamo un po’ di dati. Mi scuso per la contabilità macabra, e siamo tutti d’accordo che farla è spiacevole e che ogni morto è un morto di troppo, ma visto che i nostri politici non ci presentano i fatti come stanno ma speculano a fare i terroristi spaventandoci, ecco qualche notizia in più. Tra il 2003 e il 2013 si sono registrati 23 feriti gravi e 8 decessi nella galleria autostradale del San Gottardo. Quindi 31 vittime (decessi e feriti gravi) in 11 anni. Ogni anno in Svizzera, ripeto: ogni anno, ci sono 720 vittime sulle strisce pedonali (20 morti e 700 feriti gravi). In Ticino ci sono state nel 2010, tanto per fare un esempio, 10 morti sulle strisce pedonali e in media sono almeno 4 all’anno. Facciamo due rapidi calcoli: in 11 anni nel Gottardo son morte 8 persone e 23 sono rimaste ferite; sulle strisce pedonali del nostro Cantone Ticino nello stesso periodo son morte più di 50 persone e ben più di 500 sono rimaste gravemente ferite. 31 vittime nel Gottardo, 550 sulle strisce pedonali ticinesi! E vediamo anche chi sono le vittime: il 23% sono bambini sul tragitto casa-scuola, il 35% delle vittime ha più di 64 anni! Queste 550 vittime, con le loro famiglie, però non hanno diritto di sdegno per i nostri politici. A pensar male si fa peccato, ma vien da dire che il motivo è che non ci sono in ballo una montagna di soldi nella sicurezza sulle strade comunali e cantonali.

Ora i nostri politici a Berna sbraitano sulle loro bacheche facebook che la sicurezza è importante, ma poi di fatto non fanno nulla per migliorarla, nemmeno nel Gottardo. Qualche mese fa, a precisa richiesta di abbassare la velocità in galleria, di porre dei guardrail retrattili che eviterebbero gli scontri frontali (e che costerebbero alcune decine di milioni e non 3 miliardi come il raddoppio) hanno risposto con dileggi e insulti. A noi la sicurezza interessa subito, non tra venti anni. Ai politici interessa costruire un secondo tubo, la sicurezza è solo una parola vuota con cui riempirsi la bocca fingendo sdegno. Fatti vogliamo da voi, cari politici, e non parole vuote. Vogliamo la sicurezza subito: duratura e per tutti.”

Andreas Barella, Coordinatore per la Svizzera Italiana “No al raddoppio del Gottardo”

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