Interrogazione – Accoglienza di persone in fuga dalla guerra in Ucraina – incentiviamo la collaborazione virtuosa tra Stato e società civile

La guerra in Ucraina ha generato un importante flusso di profughi verso l’Europa occidentale e quindi anche verso la Svizzera. Mossi da grande solidarietà e generosità, molti privati hanno messo a disposizione un alloggio per accogliere le persone in fuga.

Ospitare delle persone presso i propri spazi comporta, oltre che una certa responsabilità, alcune spese aggiuntive che non sono coperte tramite il forfait giornaliero versato direttamente a chi è in possesso dello statuto di protezione S, come per esempio quelle legate al consumo di acqua, elettricità o riscaldamento. La Confederazione, come per i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse a titolo provvisorio, versa ai Cantoni una somma forfettaria globale per l’alloggiamento e l’assistenza e lascia loro la competenza di decidere se e quanto devolvere ai privati che alloggiano profughi. Alcuni Cantoni, tra cui Friborgo e Vallese, hanno istituito un forfait mensile di 150 franchi per ogni persona alloggiata gratuitamente presso privati[1],[2]. Si tratta di rimborso spese che non è soggetto né a tassazione né a contributi sociali, e ha lo scopo di sostenere la popolazione nel suo grande sforzo di generosità.

In Ticino, almeno da quanto riportato sulla pagina web dedicata al tema, non sembrerebbe esserci nessun indennizzo per i privati che ospitano persone con statuto di protezione S. Per quanto riguarda l’accoglienza al proprio domicilio, si specifica che essa avviene a titolo volontario e gratuito, senza richiesta d’indennità al Cantone (https://www4.ti.ch/index.php?id=133169). Sullo stesso portale si invitano i privati che volessero annunciare la disponibilità di una sistemazione abitativa per le persone attribuite al Cantone da parte della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) a prendere contatto con i rispettivi comuni (https://www4.ti.ch/di/ucraina/solidarieta/), ma non è chiaro 1) cosa si intenda con “sistemazioni abitative” (case/appartamenti di vacanza? Camere?) e 2) se sia previsto un compenso o perlomeno un indennizzo.

L’alloggio di persone in fuga dalla guerra presso privati è un pilastro importante del sistema di accoglienza e soccorso messo in piedi dal nostro paese a supporto della popolazione ucraina ed è un grande esempio di collaborazione virtuosa e solidale tra Stato e privati cittadini. Per fare in modo che questo possa continuare sul lungo termine è però necessaria una buona coordinazione e anche un riconoscimento dei costi. È inoltre estremamente importante preparare adeguatamente le persone che si mettono a disposizione per ospitare persone in fuga dal conflitto e fornire loro supporto durante tutto il percorso, in modo da garantire un’accoglienza di qualità e prevenire situazioni spiacevoli. A questo proposito è fondamentale valorizzare al meglio la preziosa esperienza e competenza delle associazioni del territorio che si occupano professionalmente del tema dell’accoglienza.

Fatte queste premesse, poniamo al lodevole Consiglio di Stato le seguenti domande:

  • Si intende istituire un sistema di indennizzo per i privati che mettono gratuitamente a disposizione un alloggio per le persone in fuga dalla guerra in Ucraina sul modello di quello dei cantoni Friborgo e Vallese?
  • Se sì, qual è l’importo che si prevede per questo tipo di indennizzo e a quali condizioni sarebbe elargito?
  • Se no, per quali motivi?
  • Che tipo di “sistemazioni abitative” presso privati sono considerate per l’alloggiamento delle persone in fuga dal conflitto in Ucraina? A quali standard devono sottostare?
  • C’è un controllo della qualità degli alloggi offerti a livello cantonale? Se sì come avviene?
  • Si intendono istituire delle misure di accompagnamento per i privati che si prestano a offrire accoglienza alle persone in fuga dal conflitto ucraino? In particolare, si intende dar seguito alle richieste giunte da più parti di istituire una formazione per garantire una buona accoglienza?
  • Come sono coinvolte le associazioni del territorio che si occupano con professionalità di accoglienza di rifugiati e migranti nel sistema elaborato per le persone provenienti dall’Ucraina?
  • Si intende promuovere questa preziosa e straordinaria mobilitazione dei privati cittadini anche per fornire supporto e accoglienza anche a rifugiati senza statuto di protezione S, in fuga da altri conflitti o paesi in cui vi sono violazioni dei diritti umani?
  • Se sì, in che modo?
  • Se no, per quali motivi?

Per i Verdi del Ticino

Cristina Gardenghi, Samantha Bourgoin, Matteo Buzzi, Claudia Crivelli Barella, Andrea Stephani

 

[1] https://www.fr.ch/sites/default/files/2018-11/180827_DSAS_asile_FAQ_Familles_F.pdf

[2]https://www.vs.ch/web/communication/detail?groupId=529400&articleId=15712792&redirect=https%3A%2F%2Fwww.vs.ch%2Fweb%2Fentraide2022%2Faccueil%3Fp_p_id%3Dcom_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_QViHZWcjr6AV%26p_p_lifecycle%3D0%26p_p_state%3Dnormal%26p_p_mode%3Dview