INTERROGAZIONE – Sosteniamo a livello locale la solidarietà con la popolazione ucraina in fuga

A meno di 1’500 km di strada da noi è scoppiata una guerra. Decine e centinaia di persone stanno cercando di mettersi in salvo e abbandonare la regione di crisi.
L’Europa e la Svizzera non possono rimanere indifferenti di fronte alla necessità di queste persone di trovare un luogo sicuro per loro stesse e per le loro famiglie: dobbiamo garantire il diritto alla protezione della propria vita e quella dei propri cari.
Il tema va affrontato con una soluzione coordinata a livello europeo che garantisca corridoi umanitari sicuri e legali attraverso l’Europa. E non dobbiamo neppure dimenticare la situazione di migliaia di profughi che scappano da altre regioni in guerra e sono bloccate da mesi al confine tra Bielorussia e Polonia.
Naturalmente, la soluzione dev’essere trovata a livello federale e poi coordinata con cantoni, comuni, società civile e singoli cittadini per dimostrare concretamente tutta la nostra solidarietà.
Il ruolo delle Città e dei Comuni è però fondamentale, visto che queste sono l’anello istituzionale a più diretto contatto con la cittadinanza e dispongono concretamente di infrastrutture che potrebbero accogliere le persone in difficoltà. Potremmo così dare un segnale tangibile di solidarietà ed essere promotori di un’azione di accoglienza.
Oltre a chiedere al Municipio di condannare fermamente l’aggressione russa e la guerra, chiediamo al lodevole Municipio :

  1. intende segnalare al Consiglio di Stato e al Consiglio Federale la propria preoccupazione rispetto alla situazione dei rifugiati in fuga dalla zona di guerra e la propria disponibilità a collaborare concretamente nell’accoglienza sul territorio comunale di persone in pericolo?
  2. Dispone di eventuali opportunità logistiche da mettere a disposizione per collaborare con le disponibilità di accoglienza delle strutture federali e cantonali?
  3. È disposto a promuovere e coordinare tra la nostra cittadinanza l’eventuale accoglienza presso privati disponibili ad un gesto di solidarietà? Quali misure può mettere in campo per sostenere questi privati cittadini?
  4. Quante persone e famiglie ritiene possano essere accolte nel nostro territorio?
  5. In che modo potrebbe sostenere le organizzazioni che stanno raccogliendo materiale sanitario e di prima necessità da inviare nella zona di guerra?

Malgrado i termini previsti dalla Legge, visto il carattere urgente della tematica, invitiamo gentilmente il Municipio a prendere posizione al più presto in merito a questa interrogazione.

Con i più distinti saluti,
A nome del Gruppo l’Alternativa
Lorena Gianolli, Claudia Crivelli Barella, Marion Bernardi, Alessandra Caimi, Daniela Carrara, Monika Fischer Kiskanc, Daniele Stanga, Andrea Stephani, Cristina Marazzi Savoldelli, Jacopo Scacchi