Il Centro culturale La Filanda a Mendrisio

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Non mi sorprende l’avversione di Lega e UDC al progetto di realizzazione di un centro culturale nello stabile La Filanda: non perché la cultura non sia una priorità di questi partiti (leggere è uno dei grandi piaceri della vita, trasversale ad ogni appartenenza politica), ma perché il perno sul quale da anni tentano di tenere le redini di questo Cantone è la paura. Paura dei ladri, degli stranieri, della disoccupazione, dei frontalieri, di tutto ciò che in qualche modo può incuterci timore. Non c’è come dividere le persone, non permettere loro di ritrovarsi insieme in un progetto comune, per fomentare la paura e il clima di sospetto.

Quando non esiste la volontà di portare avanti un progetto, poi, il grande spauracchio di sempre è “Non ci sono i soldi!”. Un’ulteriore paura da buttare sulle spalle dei cittadini, salvo quando si tratta di opere milionarie che possano fruttare vantaggi per la cementificazione o per il settore della polizia (la sicurezza è una priorità di uno Stato civile, ma ciò non va confuso con investimenti milionari in mastodontici Centri di pronto intervento che non piacciono neppure a molte delle persone che lavorano con grande impegno nelle forze dell’ordine).  In realtà, la scarsità di denaro non è, storicamente, un ostacolo alla realizzazione di opere destinate alla collettività: semmai, uno stimolo alla creatività e alle soluzioni più intelligenti. E’ possibile pensare a soluzioni a impatto graduale, al lavoro sorprendente che il volontariato svolge nella nostra società, eccetera. Il Centro culturale alla Filanda è un progetto molto promettente, in fase di costruzione, e una speranza per Mendrisio e per tutta la Regione.