Edifici potenzialmente degni di essere salvaguardati come beni culturali di interesse locale indifesi?

INTERROGAZIONE

Onorevoli Consiglieri di Stato,

diversi Comuni ticinesi sono inadempienti in materia di beni culturali di interesse locale poiché non hanno reso conforme il loro Piano regolatore (PR) alla legge sulla protezione dei beni culturali (LBC) del 1997.

Recenti casi, dei quali ha parlato la stampa scritta, avvenuti a Massagno, Locarno, Mendrisio o Vacallo dimostrano che vi è una carenza legislativa nella protezione di edifici o manufatti che potenzialmente potrebbero diventare oggetto di tutela, grazie alla decisione del Consiglio comunale di approvazione della variante pianificatoria dei beni culturali, ma che non lo sono al momento dell’inoltro di una domanda di costruzione intesa a demolire tali oggetti.

La carenza è evidente quando: 1) manca una base legale (PR) di tutela dei beni culturali di interesse locale; 2) è in corso una variante dei beni culturali di interesse locale non ancora approvata dal Legislativo comunale. In questi due casi, se manca la volontà politica da parte di un Municipio o del Consiglio di Stato di adottare misure provvisionali ai sensi della LBC o misure cautelari ai sensi della LST ne consegue quasi sempre la distruzione dell’edificio. Infatti, attualmente la LBC prevede:

Misure provvisionali

  1. a) condizioni

Art. 17 1Se un bene culturale protetto o degno di protezione è esposto al rischio di manomissione, alterazione, distruzione, trafugamento o simili, il Consiglio di Stato deve ordinare senza indugi le misure provvisionali necessarie.

2Il Municipio è competente a ordinare misure provvisionali limitatamente ai beni protetti di interesse locale.

3A seconda dei casi possono essere ordinati in particolare:

  1. a) il divieto di modificare o di distruggere il bene culturale, anche se oggetto di una licenza di costruzione (sospensione dei lavori); (…)
  2. b) convalida

Art. 18 1La misura provvisionale volta a scongiurare i pericoli a cui è esposto un bene non ancora protetto esplica i suoi effetti per la durata di sei mesi. Se entro questo termine l’autorità promuove la procedura di istituzione della protezione, la misura resta in vigore finché la relativa decisione sia passata in giudicato.

2Ove la misura riguardi un bene immobile, il Consiglio di Stato promuove la procedura di cui all’art. 105 della legge cantonale di applicazione della legge federale sulla pianificazione del territorio, se il Comune, sollecitato ad avviarla, resta inattivo.

Alcuni recenti casi segnalatici riguardano: ville liberty a Massagno e a Vacallo, un edificio degli anni Trenta del ‘900 a Mendrisio. Questi edifici sono oggetto di domande di costruzione che prevedono la loro demolizione e per i quali l’Ufficio dei beni culturali del Dipartimento del territorio ha invitato i diversi Municipi a valutare attentamente le misure provvisionali o cautelari da adottare specificando che sono edifici potenzialmente da salvaguardare come beni di interesse locale. In questi casi i rispettivi Municipi hanno deciso di non adottare tali misure e di rilasciare la licenza edilizia per la loro demolizione e il Cantone non è intervenuto con misure provvisionali.

Visto quanto precede chiedo:

  • Quanti Comuni non dispongono di PR conformi alla LBC?
  • Quando i PR non sono conformi alla LBC come agisce il Dipartimento del territorio? Invita con lettera ad hoc i Municipi inadempienti a rendere i loro PR conformi alla legge? Oppure, indica tali informazioni negli Esami preliminari dipartimentali in occasione di revisioni o di varianti pianificatorie? Oppure, chiede di procedere a tali adeguamenti in occasione di preavvisi nell’ambito di procedure edilizie?
  • Nel caso di inadempienza di un Comune (Municipio) ad adottare una variante pianificatoria quali misure prende il Consiglio di Stato?
  • Quanti casi di intervento del Governo contro Municipi inadempienti vi sono stati dall’adozione della LBC ad oggi?
  • Per quale motivo nel caso della villa liberty esistente sul fmn 394 RFD Massagno il Consiglio di Stato ha deciso di non adottare misure provvisionali, visto che il Consiglio comunale avrebbe potuto stabilire una protezione della villa, smentendo il preavviso negativo del Municipio (come avvenuto a Lugano con diversi edifici)? Non adottando una misura provvisionale non si è, di fatto, impedito al Legislativo di esercitare realmente il suo compito istituzionale fondato sulla LBC e sulla LOC?
  • Come mai nei due Avvisi cantonali, riferiti alle due domande di costruzione (29 aprile 2016 e 27 luglio 2017) per la demolizione degli edifici (villino ed ex garage) esistenti sul fmn 1777 RFD Mendrisio, si riproduce il preavviso dell’Ufficio dei beni culturali in modo differente: nella sua interezza nell’AC della prima domanda di costruzione DC 97429 e “tagliato” nell’AC della seconda domanda di costruzione, DC 102755?

«… In merito alla portata di questo inventario e alla sua applicazione in ambito pianificatorio si veda la sentenza Rüti (DTF 135 Il 209) del Tribunale federale del 1° aprile 2009 e le Raccomandazioni concernenti la presa in considerazione degli inventari federali secondo l’articola 5 LPN nei piani direttori e nei piani di utilizzazione del 15 novembre 2012, dalle quali risulta come l’IS05 deve essere considerato anche nel quadro di compiti comunali.

Tutela dell’edificio al mapp. 1777. […]; esso [l’edificio] però può essere preso in considerazione per una protezione locale. Ricordiamo in tal senso che la revisione dell’elenco dei beni culturali di Mendrisio non è ancora stata completata. Nel 2008 (adozione Varianti di adeguamento del PR) il Cantone aveva segnalato solamente alcune rettifiche di carattere formale per gli edifici protetti sul piano cantonale, senza entrare nel merito della questione dei beni culturali locali. Il 12 marzo 2014 il Comune, a seguito di una mozione del Consiglio comunale, ha inviato alla SST una richiesta di informazione circa lo stato dei lavori di censimento dei beni culturali di Mendrisio, alfine di poter procedere all’aggiornamento dell’elenco dei beni culturali da proteggere ai sensi della LBC mediante una Variante PR. Secondo l’art. 20 LBC la decisione di proteggere i beni culturali immobili è presa nell’ambito dell’adozione dei PR comunali. Il DT, di regola nell’esame preliminare, indica quali sono gli immobili d’interesse cantonale da proteggere e si esprime sulle proposte relative ai beni d’interesse locale elaborate dal Comune (art. 15 RBC). La decisione di istituire la tutela dei beni culturali d’interesse locale spetta al legislativo comunale (art 20 cpv. 2 LBC).

Conclusione La domanda di costruzione si pone evidentemente in contrasto con l’obiettivo di conservazione e valorizzazione dell’edificio esistente e del comparto di pregio in cui è inserito. La sostituzione di questo tipo di edifici con altri di tutt’altro carattere e volume comporta un generale impoverimento e la conseguente perdita d’identità del quartiere.

Si invita pertanto il Municipio a voler esaminare attentamente il caso e a fare tutte le valutazioni e le ponderazioni del caso nel rispetto delle competenze assegnate all’autorità locale nel quadro dell’applicazione della LBC (art. 17).

Per quanto concerne la possibilità di sospensione dell’esame della domanda di costruzione si rimanda alle competenze dell’autorità comunale, segnalando come l’edificio oggetto di demolizione si trovi all’interno di un comparto ISOS con obbiettivo di salvaguardia A (cfr. Lorenzo AnastasiIDavide Sacchi, La protezione del patrimonio costruito, con particolare riferimento all’inventario 1505, in RtiD 1-2013, pagg. 327 segg., pag. 370)».

Chiedo la produzione dell’Avviso cantonale completo riferito alla prima domanda di costruzione (DC 97429) e dell’Avviso cantonale DC 102755, con il preavviso dell’Ufficio dei beni culturali integralmente riprodotto.

Ringraziandovi per l’attenzione, porgo i migliori saluti, Claudia Crivelli Barella