Riflessioni a margine del centro giovani di Mendrisio

Sarà bellissimo il nuovo centro giovanile di Mendrisio, nello stabile della ex Foft, nei pressi della stazione ferroviaria. Bello lindo e pinto, con i criteri della più moderna architettura, e con gli standard minergie che dovrebbero accontentare anche i Verdi. Ci sarà un animatore socioculturale, forse più d’uno, e la Compagnia dialettale al piano superiore, e spazio per altre società della Grande Mendrisio. Un bel progetto. Chissà perché, a me viene il magone a pensarci.

Sarà che il concetto di gioventù che ho in mente io è alieno, si trova a proprio agio in una Rote Fabrik piuttosto che in un oratorio. E’ sovversivo, innovativo, vuole sperimentare e trovare la propria strada da sé, e non farsi imboccare le minestrine riscaldate da animatori che fanno tanto Club med. Ma i giovani di Mendrisio saranno diversi da quelli del resto del mondo, docili e adulti prima del tempo, seri e accomodanti, capaci di collaborare da bravi piccoli cittadini, incapaci di rivolta e di iniziativa propria. Il centro costerà due milioni e più, ma Mendrisio è una città ricca che si può permettere queste spese, che diamine! Tanto i soldi non servono per mantenere un po’ di verde pubblico, che già troviamo nelle nostre belle montagne. Io spero di trovare nei boschi altri giovani, quelli che sperimentano e che cercano, e che preferiscono un garage scalcagnato e senza riscaldamento ma in cui agire in totale libertà piuttosto che degli spazi con le piastrelle firmate in cui allenarsi a diventare degli schiavi. Quelli arrabbiati, e quelli che sognano, quelli che non hanno bisogno di due milioni di franchi, quelli che sputano sui nostri soldi, e se ne fregano dei nostri programmi. Quelli che creano la loro vita suonando una chitarra in un parco o leggendo sotto un albero, lontani dagli occhi di noi adulti se non per lo stretto indispensabile. Per la fiducia che ripongo in loro, che sono la vita del domani, voterò no a questo centro che mi mette tristezza al solo pensiero.

I centri giovanili sono molto utili per contenere la nostra angoscia di adulti ma portano con sé il forte rischio di ingabbiare forze che per loro natura cercano strade diverse per emergere, strade diroccate di campagna e sentieri di bosco, lontano dai gioiellini architettonici.

Ghettizzare le fasce d’età in appositi stabilimenti è utile, pratico, sterile…e non facilita ai giovani il compito di esplorare la realtà per crearne una propria. Mangiando cibi precotti e premasticati, si finisce con il perdere i denti (le zanne che ci fanno paura ma che sono indispensabili per mordere la vita).