Interrogazione: Infiltrazioni mafiose

Il Ticino, in quanto Cantone di confine, è chiamato in modo particolare alle sollecitazioni in fatto di infiltrazioni di attività criminali.

In virtù della divisione dei poteri, la magistratura deve occuparsi di diritto penale mentre l’amministrazione ha il dovere di occuparsi di tutto ciò che viene prima del compimento di un atto criminale, ovvero della prevenzione e della sorveglianza. Già resi attenti al tema, dopo la messa in onda dell’approfondimento di Falò sul caso Pulice (http://www.rsi.ch/la1/programmi/informazione/falo/tutti-i-servizi/Un-killer-a-Viganello-9206104.html) ci siamo persuasi che questo tema meriti un approfondimento serio da parte del Governo. È oramai innegabile l’interesse delle cosche mafiose ad infiltrarsi nel nostro territorio in virtù dell’attrattività del nostro mercato liberale, il quale rende difficoltoso il monitoraggio di transazioni illecite ed aiuta di fatto la prolificazione di atti criminosi in ambito di riciclaggio e il conseguente finanziamento della malavita.

Dopo la vicenda dei permessi di lavoro fasulli che ha portato alla luce dell’opinione pubblica come il problema della corruzione all’interno del Dipartimento delle Istituzioni sia un tema attuale che va risolto con misure più chiare ed efficaci per impedire il proseguo di questa situazione pericolosa per i cittadini ed inaccettabile dal punto di vista morale e da quello della sicurezza pubblica. Sussiste dunque una necessità di adeguare le leggi di diritto amministrativo, poiché il diritto penale subentra solamente quando un reato è stato compiuto, e non può dunque aiutare in ambito preventivo. La vicenda dei permessi di lavoro fasulli ha portato alla luce dell’opinione pubblica il problema della corruzione all’interno del Dipartimento delle Istituzioni.  Un problema che va risolto con misure più chiare ed efficaci per impedire il ripetersi di situazioni analoghe non solo all’interno dell’amministrazione pubblica, ma nell’insieme di tutta la società. Sussiste una reale necessità di adeguare e rafforzare gli strumenti di indagine e prevenzione, poiché il diritto penale subentra solamente quando un reato è già stato compiuto, e non può dunque aiutare in ambito preventivo.

Chiediamo dunque:

1. Sulla base del caso di Gennaro Pulice, come intende il Governo
intervenire per evitare il ripetersi di una situazione simile?

2. Quali sono i controlli sulle società di gestione dei capitali?

3. Quali sono le verifiche sottese alla concessione dei permessi di
soggiorno e di dimora concessi a stranieri benestanti?

4. Quali sono gli strumenti che il Governo intende mettere in atto o
rafforzare per la sorveglianza dei movimenti sospetti di capitali?

5. Riguardo alle misure preventive: ha intenzione il Dipartimento delle Istituzioni di creare un gruppo di lavoro di esperti che si occupi di approfondire la questione per trovare soluzioni ad hoc e riuscire ad impedire in maniera efficace il verificarsi di simili situazioni?

6. Il Governo intende adeguare le leggi di diritto amministrativo al fine di poter intervenire a monte della questione, senza dover aspettare il compimento di un reato per il quale possa finalmente intervenire il diritto penale?

7. Ha intenzione il Governo di ideare una campagna preventiva atta a mettere in guardia la popolazione ticinese, invitandola ad eseguire maggiori controlli (affidandosi ad un motore di ricerca online) per l’affitto di spazi locativi, o altro?

Ringraziando per le risposte, porgiamo i nostri più distinti saluti. Per il Gruppo dei Verdi,

Claudia Crivelli Barella, Michela Delcò Petralli, Francesco Maggi