Mendrisio 2035

Il mio intervento al Consiglio comunale del 30 gennaio 2023 riguardo il messaggio MM41 “Strategie Mendrisio 2035 – Mendrisio e i suoi Quartieri. Come immaginiamo la nostra Città tra 15 anni: visioni, strategie, progetti”

È difficile pronunciarsi su un piano generale come quello proposto nel MM n.41, ma immaginare la nostra Città tra 15 anni è un esercizio utile. La Città è composta dalle persone che la vivono, e gli spazi devono favorire il contatto e la socializzazione tra gli individui, con interventi urbanistici atti a favorire la sicurezza e la fruizione condivisibile a tutti e a tutte le età.

Questi ultimi anni hanno esacerbato in molti un bisogno di contatto con gli spazi verdi che nei ritmi frenetici del quotidiano era soltanto sopito, ma che è una necessità per il nostro benessere fisico e mentale, e serve anche a far fronte all’emergenza climatica. Piantare quanti più possibile alberi è fondamentale: secondo il botanico Stefano Mancuso ne servirebbero a livello globale mille miliardi entro il 2030. Bisognerebbe innanzitutto fermare la deforestazione, ma anche il contributo delle città può essere importante, con effetti positivi a catena in diversi ambiti. Gli studi psicologici, infatti, hanno dimostrato che trascorrere regolarmente tempo nella natura contribuisce al buonumore, alla creatività, a un maggiore senso di connessione sociale e a una riduzione dell’ansia: benefici direttamente proporzionali all’intensità e alla durata del contatto con la natura. Parchi, boschi, aiuole, viali alberati e ogni appezzamento d’erba contribuiscono nel loro piccolo a un benessere di cui ci si accorge soprattutto quando vengono a mancare.

Studi condotti nel 2021 dimostrano infatti che più le persone sono a contatto con la natura, più tenderanno a essere sensibili nei confronti dei problemi ecologici, e quindi a mettere in atto comportamenti in favore dell’ambiente. È stato calcolato che negli ultimi vent’anni un po’ ovunque lo sviluppo edilizio ha decimato l’accesso delle comunità al verde, da intendersi come qualsiasi area pubblica urbana dedicata al tempo libero che includa piante o specchi d’acqua.

Mettiamo dunque l’attenzione su questo punto, citato nelle Strategie Mendrisio 2035.

Inoltre, cito alcuni punti che mi sembrano mancanti o non sufficientemente enfatizzati: la questione dello zero waste, o obiettivo rifiuti zero e l’economia circolare. L’attuale sistema economico, basato sul concetto lineare del “produci, consuma, getta via”, sarà sempre meno sostenibile. Per questo occorre passare a un’economia circolare, in grado di reintegrare al proprio interno le risorse materiali ed energetiche già utilizzate, così da eliminare il concetto di “rifiuto” per sostituirlo con termini quali “recupero”, “riciclo” e “condivisione”. In questo modo i consumatori possono disporre di prodotti più durevoli, versatili e innovativi, capaci di ridurre inquinamento ambientale e spreco di risorse, fornire risparmi e migliorare la qualità della vita.

Inoltre, l’arte non legata al turismo, la categoria delle persone sole, né giovani e neppure anziane, e la categoria importante e spesso dimenticata nelle nostre vite, quella del divertimento, che si declina in modi diversi ma che è un’esigenza di tutte le fasce d’età.

Penso che l’esperimento Filanda sia un esempio luminoso da ampliare e applicare quanto più possibile anche in altri ambiti della Città, ad esempio con orti condivisi, sportelli di quartiere e botteghe locali autogestite e altre realtà, penso ad esempio al progetto di Arzo che verrà presentato giovedì e che aspettiamo di conoscere.