Riguardo il congelamento della tassa di collegamento

In merito alla discussione in oggetto (messaggio 7864), ecco il mio intervento in Gran Consiglio nella sessione del 21 febbraio 2022.

Mai come oggi tutti noi, compresi gli oppositori alla tassa di collegamento, ci rendiamo conto che la mobilità su gomma comporta innumerevoli svantaggi che, se non affrontati con determinazione, ci obbligheranno ad adottare ben più drastiche soluzioni che non una tassa irrisoria sui posteggi.

La mobilità su strada necessita di uno spazio che, per rapporto all’esigua superficie utile del nostro Cantone (ovvero il 10% del territorio) è già troppo. Occorre ribadire che lo spazio destinato all’agricoltura è meno del 4% mentre quello destinato al traffico è pari a circa il 2% ed è in aumento. Ma non ci sono solo le strade e autostrade. Ci sono anche i parcheggi. La mobilità individuale su gomma inizia e si conclude in un parcheggio. In Ticino il numero di parcheggi solo nei centri commerciali è di 14’000 stalli di 25 mq l’uno per una superficie occupata di 350’000 mq., pari a 35 campi di calcio.

La politica del futuro dovrà ottimizzare al massimo gli spazi già cementificati destinati al traffico ed ai posteggi. Il territorio non è un bene infinito e rinnovabile!

La mobilità su gomma costa, non solo in investimenti (abbiamo e continuiamo a spendere milioni e milioni per costruire nuove strade e svincoli e per allargare le strade esistenti) ma anche in spese di manutenzione. In Ticino la spesa pubblica per la conservazione e gestione delle strade, senza contare il costo del personale impiegato, ammonta a 65 milioni all’anno (netti).

E’ pacifico che più il traffico aumenta, più il manto stradale si degrada e più aumenta la spesa pubblica.

La spesa per il trasporto pubblico ammonta a 59 milioni all’anno.

Quali delle due poste di spesa è più sostenibile e di minore impatto sulle finanze cantonali, e quali delle sue spese è di maggiore impatto sulla qualità di vita? La risposta mi sembra ovvia.

E’ innegabile che prima o poi, visto lo stato delle finanze cantonali, dovremo scegliere a quale spesa dare priorità. Altrettanto pacifico è che non potremo avere sempre le strade al top. Quindi meglio ridurre da subito il traffico limitando la spesa di manutenzione delle strade.

In Ticino i costi esterni al traffico sono nettamente superiori alla media svizzera. I costi per abitante ammontano a 1854 franchi a fronte di un importo di 1491 franchi di media in svizzera. Il 70% circa dei costi esterni al traffico sono prodotti da quello stradale. Il 60% è imputabile agli autoveicoli. I costi sanitari dovuti alle soli polveri fini PM 10, sono pari a 60 milioni di franchi all’anno, circa 400 franchi per abitante.

Il Cantone Ticino è il più motorizzato di tutta la Svizzera. Da alcuni decenni il traffico sulle nostre strade si è fatto problematico tanto che alcune tratte sono prossime al collasso.  Rispetto al 1990 circolano quotidianamente 105’000 veicoli in più. In alcune zone, come Mendrisiotto e Luganese l’aumento registrato raggiunge picchi preoccupanti tra il 70 e il 90 per cento. Al flusso giornaliero di automobili dei residenti si sono aggiunti anche i 63’000 frontalieri, che in 9 casi su 10 si sposta in automobile. Il tasso di occupazione dell’autoveicolo registrato in Ticino è inferiore alla media svizzera: in pratica, una persona per automobile.

E’ innegabile che la scelta del mezzo di trasporto dipende fortemente dalla disponibilità di parcheggio. Due sondaggi lo hanno dimostrato. Nel 2005 il 61,5 % delle persone intervistate disponeva di un parcheggio gratuito presso il datore di lavoro. Nel 2014 ,un sondaggio esperito presso i valichi doganali, ha evidenziato che la maggioranza dei frontalieri dispone di un posteggio gratuito presso il datore di lavoro, e la situazione non è molto cambiata.

Il traffico è aumentato in prossimità dei centri commerciali, noi   a Mendrisio ne abbiamo un esempio con il fox town, che nei mesi di chiusura dovuto al lockdown ci ha dato un po’ di respiro.

Per diminuire il traffico è quindi necessario ridurre il numero di posteggi o disincentivarne l’uso.

I valori della PM10 si attestano al di sopra dei limiti. Nel Mendrisiotto la situazione è allarmante. Anche i valori del diossido di azoto, che erano diminuiti con l’introduzione del catalizzatore, da alcuni anni sono stabili, ciò a motivo sia dell’aumento delle percorrenze che dell’aumento del traffico motorizzato. Anche per questo inquinante il Mendrisiotto presenta valori più levati rispetto al resto del Cantone. Anche per l’ozono i valori limiti sono superati per diverse volte all’anno. Non va meglio per l’inquinamento fonico che interessa 15’000 edifici e 50’000 persone, esposte a immissioni superiori ai valori limite d’immissione.

E’ ormai dimostrato che l’offerta di strade e posteggi condiziona il numero dei transiti su gomma. Ridurre i posteggi, anche tramite una tassa, non è l’unica soluzione ma è il primo tassello di una politica della mobilità sostenibile e coordinata, volta a disincentivare la mobilità individuale su gomma e a favorire una mobilità condivisa e collettiva. La misura andrà alimentata anche con una politica di insediamento che dovrà ridimensionare i piani regolatori.

I Verdi sono sempre stati d’accordo con l’introduzione di una tassa di collegamento – imposta vincolata al sostegno e al potenziamento del trasporto pubblico –  perché ritengono necessario e giusto coinvolgere i grandi attrattori di traffico nello sforzo coordinato di ridurre lo spreco di territorio, la spesa pubblica a carico di tutti i cittadini e il traffico motorizzato con le conseguenze che tutti conosciamo.

La tassa di collegamento è equa e giustificata. Non solo la tassa è scalare, a dipendenza del numero di posteggi, ma i proprietari dei fondi su cui insistono i posteggi potranno approfittare di uno sconto fino al 25% se proveranno di aver ridotto il numero di stalli a disposizione di clienti e dipendenti.