Un nuovo blog!

DSC_6122Mai avere troppe certezze tecnologiche… anzi, come suggeriva Ivan Illich (e prima di lui il Mahatma Gandhi) praticare il tecnodigiuno è una pratica benefica, ma non significa rinunciare alla tecnologia, e attraverso un blog è possibile comunicare, come attraverso le mail del resto, quindi da oggi mi permetto un secondo blog, politico però, siccome nella Stanza di Claudia evito da anni accuratamente, a volte con fatica e rincrescimento, ogni riferimento politica. La politica, nel senso di pensiero attorno al vivere comune, è una delle mie passioni, e tra quelle più sociali e passibili di comunicazione. Secondo Epicuro, “l’uomo che non è contento di poco non è contento di nulla”. E Lucrezio, suo discepolo: “Ma se tu desideri sempre quello che non hai, e disprezzi quello che hai, la tua vita trascorre senza pienezza e senza gioia; e poi, d’improvviso, la morte viene al tuo capezzale prima che tu possa sentirti pronto ad andartene contento e appagato”. Questo è, per me, fare politica: vivere il qui e ora, lasciar scorrere le fantasie e i desideri, ma poi concentrarsi sul presente e sulla situazione che stiamo vivendo per cercare di attualizzare dei sogni, e per portare avanti la scintilla dell’utopia che da sempre fa da guida all’umanità. Far politica non significa diventare dei politici, uniformarsi ai clichés, ma piuttosto tener presente la propria individualità, e il suo inserimento nell’umanità tutta: tutti siamo collegati, tutto ci riguarda. Possiamo dare il nostro piccolo contributo, e questi anni mi hanno mostrato come l’arte della persuasione dolce riesca ad ottenere più risultati di tanto alzar la voce e “giocare a fare le persone che sanno come funzionano le cose”. Da qui il nome di questo blog: “se mio nonno fosse stato un merlo, io sarei sulla pianta a cantare” è un celebre proverbio, che mi ricorda di non perdermi nelle fantasie: avrei potuto avere mille vite, ma l’unica davvero importante è quella che ho, che abbiamo, e dobbiamo cercarne di viverla il più pienamente possibile. La ricerca infinita porta, secondo Hans Jonas, al “fallimento infinito”. Io non ricerco: sto, ascolto, faccio da tramite. Sono qui, per le vostre richieste e i vostri suggerimenti. Testarda, ostinatamente leggera e affidabile, sempre un po’ autoironica (l’ironia mi consola dalle durezze della vita), un po’ saggia ma soprattutto, profondamente umana. Da qui in poi, nuova avventura, nel solco di quella iniziata in Consiglio comunale e proseguita in Gran consiglio, di cui trovate tracce nei post precedenti. Benvenuti!