Riflessioni sul parlamento comunale dei giovani

In una società non molto interessata alla politica (le percentuali di votanti parlano da sole), è buona cosa fare in modo che un maggior numero di giovani si interessi alla cosa pubblica, e che venga loro offerta la possibilità di diventare protagonisti del dibattito politico, e magari di trovare, perché no?, una passione che li porterà a scelte consapevolmente dirette verso il mondo della politica nell’intraprendere un percorso di studi.

Ciò detto, occorre operare una riflessione su un Parlamento comunale per giovani dai quattordici ai diciassette anni in una realtà cittadina come quella di Mendrisio. Un anno fa, questo Consiglio comunale ha approvato la creazione di un centro giovanile comunale (per un costo ragguardevole, a cui vanno aggiunti gli stipendi di due operatori e le normali opere di manutenzione). Centro che non sta dando, per il momento, i risultati sperati in fatto di frequentazione: tra le altre cose, occorre considerare che resta aperto due giorni alla settimana, e che durante le vacanze estive, periodo eminentemente fatto per i rapporti sociali, è restato chiuso due mesi (che differenza rispetto ad altri centri, autogestiti e che dimostrano una maggior “linfa vitale”!). Ora, mi domando se questo Centro giovanile non potrebbe svolgere una funzione di ascolto e di dibattito, magari invitando persone attive nel mondo della politica comunale e cantonale che ben volentieri si presterebbero anche a titolo gratuito per dei momenti di  riflessione tematica e di discussione con i giovani.

Inoltre, in un parlamento giovanile, quali sono i giovani che popolano i  dibattiti? Possiamo prendere l’esempio della Conferenza cantonale dei giovani, la cui partecipazione è spaventosamente bassa (60 giovani nel 2008): inoltre, i giovani che vi prendono parte provengono quasi tutti da realtà familiari in cui la politica è un argomento quotidiano di riflessione. Se abbiamo bisogno di “vivai per i partiti”, posso affermare che ogni partito qui rappresentato possiede una propria sezione giovanile, in cui i giovani possono trovare ascolto e occasione di partecipazione attiva. Non dimentichiamo che nell’età indicata, prima dei diciassette anni, la formazione e l’educazione svolgono un ruolo predominante, e la scuola ha un ruolo essenziale nel formare le giovani cittadine e i giovani cittadini, ruolo che la famiglia non sempre è in grado di assolvere.

Dunque: famiglia, scuola, educatori, centro giovani, conferenza cantonale, sezioni giovanili dei partiti: gli attori sulla scena sono molti, e ritengo che i costi per istituire un parlamento giovanile cittadino sarebbero sproporzionati per le cifre in gioco, e che questo rischierebbe di indebolire le altre realtà presenti.

Resta inoltre la questione, direi filosofica, della ripartizione innaturale tra classi di cittadine e cittadine: la politica riguarda tutti, e se è normale che ci si riunisca tra categorie con interessi e modi di sentire simili (i partiti, le associazioni apartitiche con un interesse in comune,…), non è umanamente corretto ghettizzare delle fasce di popolazione facendone in misura artificiale degli “attori separati”: come reagiremmo alla proposta di un parlamento dei bambini (sul modello di alcune realtà francesi e di stampo anarchico), o di anziani, o magari di donne (vista la bassa percentuale di presenza femminile nell’arena politica)?!

Per quanto riguarda i Verdi, noi ci auguriamo che i giovani Verdi, le forze di domani, non si rinchiudano in ghetti pensati per loro dagli adulti, ma che dagli adulti possano prendere quel tanto di educazione che possono fornire loro (attraverso la scuola, ma anche i campi natura, i corsi del WWF, di pro natura e di altre organizzazioni ambientaliste, le organizzazioni scout e altro) e che per il resto trovino il proprio modo di camminare nel mondo e di far sentire la propria voce, senza artifici, con più alpeggi e vita nei boschi e meno aule piene di sedie e di regole già scritte.

Perciò, voteremo un no in omaggio alla speranza che riponiamo nei giovani a questa proposta di un parlamento giovanile, e ricordiamo ai giovani che tra i Verdi abbiamo molto lavoro per loro!