Lettera dei Verdi di Mendrisio all’On. Claudio Zali

imagesStamattina abbiamo spedito questa lettera al Consigliere Zali. Condividete le nostre preoccupazioni riguardo la posa incontrollata di antenne di telefonia mobile?

On. Consigliere di Stato Zali,

la sezione dei Verdi di Mendrisio è seriamente preoccupata della proliferazione di antenne per telefonia mobile riscontrabile, in generale, nel Mendrisiotto e, in particolare, nel Comune di Mendrisio.

Abbiamo notato che da alcuni anni non vi è più alcun tipo di pianificazione o di controllo da parte del Cantone, malgrado nel sito del Suo Dipartimento, nella rubrica Documentazione, si rimandi alla pubblicazione dipartimentale del febbraio 2009 Antenne e territorio, coordinazione e sviluppo, nella quale si può leggere: «per salvaguardare la salute della popolazione, la natura e il paesaggio, il Dipartimento del territorio e gli operatori (Orange Communications SA, Swisscom Mobile SA e Sunrise Communications SA) hanno sottoscritto un accordo di coordinamento e di cooperazione atto a favorire uno sviluppo sostenibile del territorio. L’intesa, che coinvolge tutti i servizi cantonali competenti, limita la libertà di installare ovunque antenne, e garantisce alle concessionarie un supporto attivo da parte dello Stato nei confronti dei Comuni e delle associazioni».

Purtroppo abbiamo costatato che lo scorso 5 novembre 2013 è apparsa sul Foglio Ufficiale cantonale la modifica dell’art. 5 del Regolamento di applicazione dell’Ordinanza federale sulla protezione da radiazioni non ionizzanti (RORNI), che ha stravolto l’articolo in questione togliendo i due capoversi essenziali presenti fino allora e citati dalla pubblicazione sopra citata: cpv.3: Gli operatori in possesso di una concessione federale (in seguito: operatori) devono fornire i dati necessari al coordinamento, in particolare la pianificazione de   i siti e le giustificazioni delle scelte effettuate; cpv. 4: L’impossibilità di utilizzazione in comune di un determinato sito deve essere sufficientemente motivata.

Questa deleteria modifica ha reso di fatto inattuabile il coordinamento da parte del Cantone: viene da pensare che il Consiglio di Stato abbia ceduto alle forti pressioni esercitate dagli operatori di telefonia mobile per ottenere maggiore libertà nell’installazione delle antenne, come riportato all’inizio del 2013 dalla stampa.

In merito alla pericolosità delle onde elettromagnetiche rileviamo che:

  • l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel maggio del 2011 ha classificato le onde elettromagnetiche in classe 2B, ossia “potenzialmente cancerogene”;
  • lo IARC – Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro – ha inserito i campi elettromagnetici in alta frequenza nella categoria 2B (senza definirne la dose), categoria definita cancerogena per l’uomo;
  • studi effettuati da 12 scienziati internazionali di diversi paesi hanno prodotto un rapporto denominato BIO INITIATIVE 2007, aggiornato nel 2012, per altro mai contestato da organi statali e tantomeno da operatori di telefonia mobile, e hanno appurato scientificamente la tossicità delle radiazioni non ionizzanti emesse dagli impianti di telefonia mobile (www.bioinitiative.org);
  • con risoluzione no. 1815 del 27 maggio 2011 il Consiglio d’Europa ha chiesto immediate soluzioni aventi quali obbiettivi: effetti meno nocivi per l’ambiente e sulla popolazione. A tale proposito, al capoverso 8.2.1 di tale risoluzione viene raccomandato di fissare un tetto massimo di 0,6 V/m, contrariamente a quello 10 volte superiore attualmente autorizzato in Svizzera. Sempre nella medesima risoluzione, al capoverso 8.2.4, è raccomandato l’uso di modelli con emissione senza onde pulsate.

I cittadini spesso si sentono impotenti di fronte al potere finanziario (e non solo) degli operatori, malgrado il forte sostegno popolare a petizioni (o anche a opposizioni collettive contro domande di costruzione) lanciate a livello locale o cantonale, come quella recente promossa dall’associazione Territori vivibili che ha raccolto in poche settimane 6’400 firme.

A Mendrisio abbiamo inoltrato un’interrogazione al Municipio in data 21 novembre 2013 e malgrado i solleciti l’Esecutivo comunale non ha ancora risposto alle nostre domande ma nel frattempo ha rilasciato altre licenze edilizie a Swisscom.

Per tutti questi motivi Le chiediamo di intervenire sul tema in questione, con la medesima determinazione che sta dimostrando nel cercare di risolvere il problema dei posteggi illegali (tollerati per decenni dal Consiglio di Stato e dai Municipi), introducendo nel RORNI l’obbligo di coordinamento tra operatori e Cantone e dando al Cantone maggiore potere di intervento: la salute dei cittadini è un diritto costituzionale che le Autorità devono difendere e che le attività puramente commerciali degli operatori non devono mettere in pericolo.

Con distinti ossequi.

Claudia Crivelli Barella, presidente Sezione i Verdi di Mendrisio e CC

Tiziano Fontana, CC i Verdi (indipendente)