L’emergenza climatica e le negazioni

Il Consiglio comunale di Mendrisio ha approvato nella sua seduta di lunedì la risoluzione sulla crisi climatica, presenti spiritualmente i giovani dello sciopero per il clima. Alcune note provenienti dal gruppo della Lega e Udc sono preoccupanti, e vorrei invitare le amiche e gli amici di tali gruppi a riflettere su una questione importante in merito all’urgenza che riguarda i cambiamenti climatici, che alcuni di loro vedono come il vaneggiamento di una “nuova religione”. “Non può essere vero!” : espressioni come questa rappresentano spesso uno dei primi pensieri che ci vengono alla mente quando apprendiamo una brutta notizia. Di fronte ad una realtà che ci appare eccedente le nostre capacità di elaborazione e adattamento, possiamo occasionalmente ricorrere a un meccanismo di difesa che in psicologia si definisce “negazione”. La negazione, o diniego, è un meccanismo arcaico, presente cioè fin dalla primissima infanzia, e ben riflette quello che è il pensiero magico dei bambini: disconoscere una realtà sgradita, equivale ad eliminarla. I meccanismi di difesa sono aspetti psicologici inconsci che moderano il conflitto e di conseguenza l’angoscia. Le difese sono evolutivamente indispensabili, e hanno molte funzioni positive, in particolare operano per proteggere il Sé da una minaccia. La persona che le utilizza cerca inconsciamente di evitare o gestire l’angoscia e di mantenere la propria autostima. Purtroppo, care e cari amici, quello del surriscaldamento climatico dovuto dalle attività umane non è una diceria o una “religione”, bensì una inquietante realtà sulla quale però, se agiamo tutti subito e con convinzione, possiamo forse ancora porre un rimedio. Certo, non sarà Mendrisio a fare la differenza. Ma rimandare al grande mondo fuori dai nostri confini o agli “invasori frontalieri” la palla del problema non ci porterà lontano…nelle situazioni di crisi, ognuno di noi è chiamato a fare ciò che è nella nostre capacità, sul piano individuale e anche su quello politico: Comuni, Cantone e Confederazione. Ciò che avviene altrove ci comprende e ci riguarda, ma abbiamo la responsabilità di agire nel nostro piccolo per poter avere un influsso in una dimensione ben più ampia. E’ stato perfino detto che oggi si vive più a lungo che in passato, e che ciò dimostrerebbe la futilità del tema: questo secondo me è un argomento molto pericoloso, perché sottace tutti quelli che non ce la fanno…i bambini con bronchite cronica, le persone più sensibili, i malati, gli anziani.

La situazione è grave: non si tratta di aver ragione, o tantomeno di fare campagna elettorale (un termine che mi è sempre stato ostico): si tratta di remare tutti nella stessa direzione, con convinzione e un po’ di speranza, senza la quale non si va da nessuna parte. La destra con la sinistra, un passo alla volta, cercando un’armonia che al momento è carente nel dibattito politico. Lo dobbiamo a noi stessi e ai giovani che ci osservano e che erediteranno da noi la terra che ci ospita.