Interrogazione: Domanda di costruzione dell’Accademia di architettura

beata vergineInterrogazione: Domanda di costruzione dell’Accademia di architettura concernente il bene culturale protetto di interesse cantonale ex-Ospedale della Beata Vergine, al mapp. 1158 RFD Mendrisio: procedura (il)legale?

Lodevole Consiglio di Stato,

a fine giugno 2013 l’Accademia di architettura di Mendrisio ha inoltrato una domanda di costruzione al Municipio di Mendrisio concernente l’ex-Ospedale della Beata Vergine con l’obiettivo di trasformare questo edificio in sede della Biblioteca e dell’Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura.

Tale progetto prevede diversi interventi, tra i quali i più invasivi sono: la copertura della corte aperta interna e la sostituzione dei serramenti in ferro che chiudono le arcate della corte medesima.

Ora, la corte aperta interna costituisce un elemento essenziale della sostanza dell’edificio in questione, che ne ha determinato la protezione. Infatti, l’ex-Ospedale della Beata Vergine è un bene culturale protetto di interesse cantonale. È segnalato anche dall’ISOS come edificio che rientra nella categoria A quale obbiettivo di salvaguardia.

Giusta l’art. 19 del Regolamento sulla protezione dei beni culturali «in previsione di un intervento, il proprietario di un bene protetto di interesse cantonale è tenuto a chiedere per iscritto all’Ufficio dei beni culturali la consultazione preliminare da parte della Commissione dei beni culturali prima di procedere all’elaborazione di studi e progetti».

1. Nel caso in questione la procedura di cui all’art. 19 cpv 2 è stata seguita?

2. Nel caso sia stata seguita, come mai l’Accademia ha presentato un progetto che se realizzato distruggerebbe l’elemento essenziale della sostanza culturale e artistica dell’ex-Ospedale della Beata Vergine? Si deve forse ritenere che nel corso della consultazione imposta dal regolamento sulla Legge sui beni culturali la Commissione dei beni culturali avrebbe preventivamente avallato un simile progetto invasivo? Oppure l’Accademia si è permessa di presentare un progetto che non ha avuto l’avallo da parte della Commissione dei beni culturali?

3.Se il progetto dell’Accademia non fosse rispettoso delle indicazioni preliminari della Commissione dei beni culturali, scaturite durante la procedura di consultazione, la procedura edilizia non dovrebbe essere annullata d’ufficio essendo in contrasto con la Legge sui beni culturali e il relativo regolamento?

4. In considerazione della protezione cantonale dell’edificio in questione e quindi dell’interesse pubblico che riveste la questione si chiede al Consiglio di Stato di produrre tutta la documentazione del caso, segnatamente la corrispondenza tra l’Accademia e gli organi statali preposti alla salvaguardia dei beni culturali: l’Ufficio dei beni culturali e la Commissione dei beni culturali.

Con stima,

Claudia Crivelli Barella

Elena Bacchetta, Greta Gysin, Sergio Savoia, Francesco Maggi