Considerazioni a margine dell’iniziativa 1:12

imagesCosa provo quando ho a che fare con una persona che guadagna molto di più rispetto a me? Personalmente, non ne resto impressionata, anzi mi vergognerei (e mi è capitato di dovermi vergognare) salendo su un’auto molto costosa, o sedendo al tavolo con persone che esibivano segni di uno status finanziario elevato, trovando disturbante la consapevolezza del costo di un vestito o di un gioiello mentre a pochi chilometri di distanza ci sono persone che non hanno da mangiare, che sono costrette a disperanti viaggi della speranza, e che considererebbero “ricchezza” un tetto sulla testa e un piatto caldo in tavola. Ho molto rispetto per altri tipi di status: l’intelligenza, la cultura, lo spirito altruistico nello stile delle persone che, consapevoli di essere favorite per censo, capacità e fortuna, si adoperano per il bene comune.

I manger appartengono, a volte, a questo secondo tipo di persone: uomini e donne che sono rispettati perché si adoperano a far prosperare aziende che creano benessere al proprio Paese. Spesso, se leggiamo le loro biografie, scopriamo che vivono in modo piuttosto parco, viaggiando in seconda classe per non perdere il contatto con il mondo reale (ad esempio, Marina Salomon, nota imprenditrice italiana) o portandosi il cibo da casa, consumando pasti frugali sul tatami dell’ufficio (l’uomo d’industria più capace del Giappone). Persone di grandi capacità e per le quali il denaro è soltanto uno dei parametri del successo, non certo il principale, e che lo vedono come uno strumento per il bene comune, non certo come parametro del proprio merito o come un profitto personale. Del resto, l’understatement appartiene profondamente allo stile elvetico, e ne sono particolarmente orgogliosa.

Sono convinta che i manager in cui ho fiducia, coloro che si adoperano realmente per il bene della Svizzera, voteranno sì all’iniziativa 1:12, e saranno ben felici di contribuire a una crescita sostenibile delle proprie aziende. Gli altri, prego: lascino pure la Svizzera per altri lidi, che abbiamo teste sufficienti e giovani in grado di cambiare il mondo con forza, coraggio e intelligenza.

Claudia Crivelli Barella