Videosorveglianza a Mendrisio

A (mia) futura memoria… il mio intervento in Consiglio comunale sul tema della videosorveglianza.

Se nei primi del novecento Freud poteva dire “L’uomo civile ha barattato una parte della sua felicità per un po’ di sicurezza”, un secolo dopo di felicità se ne vede in giro davvero poca, mentre le norme, le leggi e i sistemi di sicurezza sono aumentati a dismisura. Risultato: la nostra libertà decresce. La potenza della tecnica è proporzionale alla sua capacità di controllo che, per essere un controllo serio, deve essere generalizzato. Le prime vittime siamo noi con le nostre telefonate registrate, le nostre immagini riprese dalle telecamere all’angolo di ogni strada, i nostri pensieri che si accontentano dell’informazione allestita in televisione, i nostri sentimenti atrofizzati da timore che ogni eccesso possa essere frainteso. E così la bandiera della libertà, che l’Occidente sventola ai quattro venti, ha come suo contraltare un sistema così rigoroso e minuzioso di controlli che assedia l’anima. Più l’assedio si fa stringente, e più i nostri comportamenti si fanno guardinghi e ossessivi. E se riusciamo a evitare la depressione, che sembra interessi il 40% della popolazione occidentale, non riusciamo ad evitare lo stress delle nostre consuetudini volte a rassicurarci. Parole queste di Umberto Galimberti tratte dalle raccolte di saggi: “ I miti del vostro tempo”, questo in particolare da “Il mito della sicurezza”. Tutti noi siamo a favore della sicurezza. Personalmente, baratterei volentieri la mia privacy in favore di una maggiore sicurezza, e dunque sarei di primo impulso favorevolissima ad un controllo a tappeto. Non mi spaventano neppure realtà da Grande Fratello, eppure ognuno di noi deve compiere uno sforzo per andare oltre le proprie inclinazioni, a favore di una maggiore razionalità. Per questo, partita con entusiasmo verso un “controlliamo ogni angolo di strada”, mi sono imposta un approfondimento ragionevole e ragionato. In questo ringrazio il relatore Gianluca Padlina che ha avuto il coraggio di portare avanti degli elementi di perplessità che in Commissione abbiamo tutti più o meno inizialmente accantonato, in un impeto controllista. Aldilà degli aspetti tecnici espressi dai due rapporti, invito alla ponderazione e al non farsi portare dalle emozioni cavalcando l’onda di una paura irrazionale e isterica che da parecchi anni ha invaso il nostro vivere. Paura del diverso, dello straniero, del ladro, persino paura dell’artista di strada o dello sprayer e di tutto ciò che esce dal nostro controllo. Ebbene, a noi piacerebbe, ma la vita non si può interamente controllare, sfugge al nostro totale controllo, ed è follia tentare di presiedere ad ogni angolo. I fatti parlano chiaro: le effrazioni e i furti sono diminuiti anche senza video sorveglianza, viviamo in realtà in una Città sicura, anche grazie all’eccellente lavoro della nostra Polizia, che colgo l’occasione di ringraziare. Questo credito è eccessivo, irrazionale e psicologicamente dannoso, e quindi sosteniamo il rapporto di Gianluca Padlina che chiede il rinvio in Municipio del Messaggio Municipale.