Inquinamento luminoso

Il mio intervento nel Consiglio comunale del 9 ottobre riguardo l’inquinamento luminoso. 

Nell’approvare questa importante richiesta di credito, ci preme ricordare la tematica dell’inquinamento luminoso, già sollevata in più occasioni, tema che tende a venire dimenticato di fronte a ben più impellenti fonti inquinanti, ma con una sua importanza per il buon vivere di umani e animali, che si apprezza quando si tratta di guardare le stelle come gli amici della Filanda hanno proposto venerdì in una bella serata pubblica a Genestrerio con la guida del nostro collega Paolo Danielli.

Dal sito del Cantone, riprendo alcune raccomandazioni e buone pratiche da seguire:

  • Evitare di installare lampade superflue ed eliminare quelle non più funzionali.
  • Valutare l’impianto dal punto di vista dello scopo a cui è destinato, tenendo conto anche dell’eventuale disturbo che può arrecare alla natura, al paesaggio e ad altre attività umane.
  • Posizionare gli apparecchi di illuminazione e orientare i fasci di luce affinché sia illuminato solo l’oggetto di interesse e non l’area circostante.
  • Orientare i fasci di luce dall’alto verso il basso evitando emissioni al di sopra dell’orizzonte. Nel caso in cui non fosse possibile e per soggetti di comprovato valore architettonico mantenere i fasci di luce almeno un metro sotto al bordo superiore della superficie da illuminare e, comunque, entro il perimetro degli stessi provvedendo allo spegnimento parziale o totale, o alla diminuzione di potenza impiegata entro una determinata ora da definire.
  • Nei centri storici adottare apparecchi posizionati sotto gronda.
  • Tenere conto dell’illuminazione prodotta anche da altre sorgenti luminose già esistenti (ad es. insegne luminose, vetrine) in modo da ridurre al minimo la potenza installata.
  • Limitare l’illuminazione artificiale al solo periodo in cui essa è effettivamente necessaria. La scelta di spegnere l’impianto dopo una certa ora è sicuramente la soluzione che dà i risultati migliori. Si ottengono soluzioni efficaci anche utilizzando riduttori di flusso, temporizzatori e sensori a raggi infrarossi (o similari).
  • Evitare di istallare impianti di illuminazione in aree naturali e limitare al massimo la luce dispersa per salvaguardare l’ambiente naturale circostante.

In alcuni punti della nostra Città, come ad esempio all’imbocco autostradale, esistono in tal senso ampi margini di miglioramento: ditte come la Solis possiedono delle luci al neon eccessive e moleste, che mettono a rischio anche una guida sicura. Anche la stazione di San Martino appare eccessivamente luminosa, così come molte insegne e altri edifici industriali e commerciali, sui quali invitiamo il Municipio a chinarsi con una mappatura e un richiamo all’ordine e alle disposizioni di legge e di buonsenso.