Ultima seduta da presidente del consiglio comunale

Ieri sera ho pronunciato questo discorso in occasione della fine del mio mandato come presidente del Consiglio Comunale di Mendrisio.

Linus, il personaggio creato dalla penna di Charles Schulz, si aggirava con la sua coperta affermando “Amo l’umanità…è la gente che non sopporto!”. Parafrasando, potrei dire: amo le istituzioni, sono i municipi e i consigli comunali che mi causano problemi! Pur con il rispetto e l’umana simpatia per ogni singolo municipale e per ogni consigliere e consigliera comunale, devo confessarvi che è stato un anno a volte difficile per me, e credo di poter parlare in qualità di presidente anche a nome di molti di voi, per simili o per opposte motivazioni. Non facile trovarmi dalla parte dell’opposizione su due grandi temi che hanno catalizzato l’attenzione di questo anno legislativo, culminati con due referendum: uno su Piazza del ponte, e uno sulla trasformazione in SA delle AIM. Consapevole di rappresentare tutto il Consiglio Comunale, e dunque attenta a non espormi mediaticamente, ci sono stati momenti nei quali ho dovuto fare i conti con la distanza di visioni tra il mio gruppo e il plenum consiliare. Inoltre, secondo coscienza ho dovuto fare delle scelte di astensione, ad esempio non assistendo all’inaugurazione del Centro di Pronto Intervento: mi è spiaciuto non festeggiare insieme alla polizia, ai pompieri e alla protezione civile, corpi istituzionali che godono di tutto il mio rispetto e della mia ammirazione, ma sarebbe stato un atto di puro formalismo presenziare all’inaugurazione non avendo mai approvato un credito per questo centro, che considero, insieme alle persone che rappresento, sovradimensionato. La falsità e il presenzialismo non sono nelle mie corde, in compenso ho vissuto con sincero piacere i vari eventi ai quali ho avuto il privilegio di assistere: l’inaugurazione del sito archeologico di Tremona, le mostre, i concerti, le tante manifestazioni e soprattutto il contatto con la popolazione che mi hanno spesso riempito il cuore di gioia. Dovremmo tutti, municipali e consiglieri comunali, ricordare che il nostro ruolo è la rappresentanza della gente di Mendrisio, e che le nostre decisioni vanno prese interrogando prima di tutto la nostra coscienza e il volere del popolo. Mendrisio ha dei problemi: e questi problemi non sono di tipo finanziario, per quanto noi qui dentro si faccia un gran parlare di questioni fiscali e di aumento del moltiplicatore, a volte anche drammatizzando i toni. I veri problemi di Mendrisio sono quelli che condividiamo con il resto del pianeta, e sono di tipo ambientale: perché non siamo una realtà separata, per quanto a volte ci piaccia pensarlo. E se è certo che non saremo noi a poter risolvere i problemi di surriscaldamento climatico e di polveri sottili, è altrettanto vero che dobbiamo fare la nostra parte, chiedendoci ogni giorno, nella nostra vita privata e nella nostra funzione di consiglieri comunali e di municipali, che cosa possiamo fare concretamente per la questione ambientale. Cari colleghi, care colleghe, senza la Natura dalla nostra parte, abbiamo un bel darci da fare per creare costruzioni, per assicurare lavori, per muoverci agevolmente: senza una difesa convinta della biodiversità, del territorio e della qualità dell’aria, non è data la possibilità di una vita degna di questo nome. Già ora, a Mendrisio si vive peggio di un tempo: abbiamo svenduto la nostra terra per un po’ di soldi, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti noi: chi può, fugge per respirare e per godere di un po’ di natura. Molti si ammalano: sono aumentati sul nostro terreno i casi di diverse malattie dovute all’inquinamento, come ci mettono in guardia gli studi medici. C’è molto risentimento, e rancore, e poca voglia di vivere insieme: c’è molta solitudine, aldilà della retorica di come si vive bene a Mendrisio negli incontri fra politici. Tempi passati, tempi che cambiano. Dobbiamo cambiare anche noi, e trovare nuovi modi di coinvolgere la gente, di favorire atti di volontariato e di spinta personale, di trovare il piacere di stare insieme ora che siamo diventati una Città in cui tutto è inevitabilmente più complesso ed inserito in una realtà globale che non esito a definire terrificante. Non sono ottimista, a volte non penso che ce la faremo…ma è proprio quando si perde la speranza che il dovere e il coraggio impongono di andare avanti. Auguro forza al mio successore e a tutti voi, e ringrazio chi in questo anno è stato gentile con me, perché la gentilezza salva il mondo. Io ho cercato di esserlo con tutti voi, senza falsità e con sincero rispetto, sapendo che siamo tutti sulla stessa barca, e che le acque sono tempestose. Facciamo il meglio che possiamo, cercando di non perdere il rispetto e la fiducia reciproca, aiutandoci nelle nostre diverse sensibilità e capacità per il bene di Mendrisio.