Libera scelta della professione

downloadIn occasione della discussione parlamentare sul Messaggio 6814 sulla mozione 15 febbraio 2012  “Libera scelta della professione, consapevole dei settori maggiormente disponibili,” ecco il mio intervento.

Presidente, onorevole Consigliere di Stato, care colleghe e cari colleghi,

ai tempi in cui frequentavo le medie (era uno degli ultimi anni in cui si chiamavano ancora “ginnasio”), lo slogan era che il mondo dell’economia avrebbe avuto un bisogno inesauribile di informatici, e che la filosofia e la letteratura potevano andar bene giusto per gli originali e, lo dico ridendo, per le ragazze che intendevano avviarsi alla carriera di mogli!…Il risultato è stato che molti informatici si sono ritrovati senza lavoro, a doversi inventare una carriera, e che altri che avevano scelto strade meno consigliate svolgono oggi lavori dei quali sono tutt’ora soddisfatti. Io credo che il miglior consiglio che si possa dare ad un ragazzo o ad una ragazza che si accinga a scegliere un percorso formativo sia quello di seguire le proprie passioni, senza ascoltare troppo le esigenze dell’economia e i consigli dati dall’esterno. Mi pare questo l’unico criterio che, dalla mia piattaforma di osservazione, si rivela utile, e consente di risparmiare molti costi dovuti a depressioni, mali psicosomatici, cambi di carriera, rivoltamenti del mercato.

Il mondo del lavoro è infatti in continua e perenne evoluzione, alcune professioni scompaiono (il tipografo, per dirne una) e altre appaiono (il ricercatore di fondi per le organizzazioni no-profit, per citarne un altro). Credo che i nostri ragazzi debbano poter vedere le varie possibilità formative e lavorative attualmente presenti, ma soprattutto debbano essere aiutati, qualora lo vogliano, a capire meglio quali siano le loro inclinazioni, le loro capacità e i campi dai quali possono trarre soddisfazione e autostima, perché il lavoro principalmente dovrebbe servire ad incrementare il senso personale di soddisfazione, ben prima che per una ricompensa finanziaria che, se diventa l’unico obiettivo, è un sicuro indice di infelicità, non importa quanto alto sia l’importo che ne ricaviamo.

Riteniamo dunque che quanto si sta già facendo in campo di orientamento scolastico e come informazione per allievi e genitori sulle varie realtà scolastiche e professionale esistenti sul territorio sia di buon livello, con ampio materiale informativo cartaceo (ad esempio il volume “Scuola media e poi?” distribuito a tutte le classi di terza media) e informatico. Utili anche le visite a Expo professioni che consentono agli allievi un’immersione concreta e di gruppo nell’universo della formazione, con la possibilità di scambi non soltanto con adulti, ma anche tra coetanei.

Ringrazio Bixio Caprara per il rapporto, che i Verdi hanno sottoscritto e voteranno.

Claudia Crivelli Barella