Di bacche e funghi

Recentemente in Gran Consiglio è stata votata un’iniziativa che chiedeva due giorni di divieto di raccolta di funghi e bacche, e sono lieta che il Parlamento abbia respinto tale limitazione.

Il bosco è un ambiente naturale in grado di rigenerarci, offrirci ristoro dalle attività lavorative o dai nostri pensieri, e di insegnarci molte cose sul senso della vita. Il bosco appartiene ai ticinesi e ai non autoctoni, non chiede permessi e tutti accoglie. L’unico modo concreto per imparare davvero ad amare la natura è, io credo, vivere a contatto con erbe e piante quanto più possibile: solo un’esperienza reale puo’ insegnarci il valore della biodiversità e suo potere rigenerante e benefico. I bambini vanno avvicinati il più possibile alla natura, anche con esperienze di scuola nel bosco, molto praticate in Svizzera interna ma ritrovabili anche da noi con esperienze di Pro natura, del wwf e di altre associazioni. Solo vivendo nella natura è possibile imparare a rispettarla, a conoscerne i ritmi, a non deturparla. Che giovani e adulti si rechino quanto più possibile nei boschi è una cosa da incentivare e da promuovere: un giovane nel bosco è un giovane in meno in un centro commerciale!

Non sono i divieti che ci porteranno ad un maggiore rispetto, ma solo una libertà di movimento consapevole e responsabile. Il limite di raccolta a livello scientifico non si giustifica, e difatti è stato eliminato dal nostro e da altri Cantoni: uno studio mostra come la raccolta di funghi non ha effetti sulla fruttificazione. Inoltre, i funghi che stanno scomparendo non sono quelli oggetto di raccolta. Fungiatt o meno, andiamo tutti appena ne abbiamo la possibilità per boschi e per sentieri!