Sette sculture per celebrare l’aggregazione

Il Municipio di Mendrisio ha licenziato in settembre un messaggio che richiede al consiglio comunale un credito di 150.000 fr. per la realizzazione di sette statue da collocare nelle sedi di quartiere per celebrare l’aggregazione e la nascita della nuova città di Mendrisio. Nel testo, si afferma che “al cospetto dell’importanza e del significato di questa prima decisiva tappa aggregativa, il Municipio è del parere che si tratti di un investimento commisurato alla rilevanza del processo aggregativo realizzato, un segno minimo a significare il valore di questo avvenimento storico”.

I Verdi di Mendrisio, pur apprezzando l’arte e stimando i validi artisti presenti sul territorio comunale e regionale, sono perplessi. In un contesto democratico e basato sul buonsenso e sulla lungimiranza, appare decadente e auto celebrativo posare delle sculture che portano la mente al pensiero della hybris (l’arroganza che secondo i greci spingeva gli uomini a credersi potenti quanto gli dei), alla saggezza popolare del “chi si loda si imbroda” e, da ultimo, al nostro detto “vola bass e schiva i sass”!

I Verdi possono apprezzare la messa a dimora di un albero celebrativo, o una targhetta per ricordare persone meritevoli (com’è recentemente stato il caso della compianta Claudia Coduri), ma non si riconoscono in un investimento di questo tipo. Piuttosto, pensiamo alla qualità di vita di una città slow e lavoriamo per delle  panchine che facilitino la vita ai pedoni e in opere di valorizzazione dei bei quartieri che compongono la nostra città, destinata ad estendersi e a rafforzarsi nel prossimo futuro.